Quando la presentazione del libro si fa dal parrucchiere di Valentina Berengo – Ufficio stampa L’Iguana Editrice
Non necessariamente per parlare di letteratura c’è bisogno di essere in libreria, in un circolo culturale o in un palazzo prestigioso. In tempi in cui diversificazione è la parola chiave e il tempo è tiranno, le librerie aprono un angolo caffetteria e organizzano corsi d’inglese, i bar propongono scambi di libri e cene con l’autore, anche gli editori si danno da fare.
Quando l’autrice Emilia Bersabea Cirillo ha proposto a Chiara Turozzi, fondatrice de L’Iguana editrice, di presentare il suo romanzo… dal parrucchiere, l’editrice ha accettato entusiasta.
«Nei saloni di bellezza donne e uomini non solo leggono, ma soprattutto raccontano, intrecciano, incrociano e, qualche volta, inventano storie. È senza dubbio un modo originale per raggiungere un pubblico potenzialmente interessato ai nostri romanzi» spiega Chiara Turozzi.
«L’Iguana è una piccola impresa editoriale femminile, collettiva, multimediale» continua, «se trasformiamo Skype, il sedile di un’auto o una caffetteria in una redazione, e una rete di relazioni nel supporto più indovinato per un efficace tam tam mediatico, quale contesto è più indicato per una presentazione del salone di un parrucchiere? La molteplicità dei canali non si esaurisce solo nella rete. Noi il lettore lo andiamo a scovare tra le pieghe della sua vita quotidiana, senza alcuno snobismo».
E non è un caso che il primo incontro non si terrà in una grande città, ma ad Avellino, domani, 15 dicembre, al salone Hair Studio Enrica, dove Emilia Bersabea Cirillo presenterà insieme a Carmen Pellino, avvocata, il suo Non smetto di aver freddo, la storia di un vincolo potente tra due donne, ambientata proprio nel carcere della città.
«La provincia» dice l’autrice, «è spesso sottovalutata. Le cose non accadono solo nei grandi centri, anzi, la letteratura si insinua proprio negli spazi indefiniti, dove ci sono crepe, vuoti, dove non c’è perfezione».
La storia della scrittura delle donne racconta della capacità di saper fare di necessità virtù e di stare a ridosso delle fenditure. Ecco perché, probabilmente, le donne a parlare di letteratura dal parrucchiere ci andranno. E forse anche gli uomini.